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Comitato per il Corridoio Adriatico

COMITATO PER IL CORRIDOIO ADRIATICO

Alta Velocità e arretramento

 

La realizzazione del Corridoio Adriatico da Bologna a Bari è oggi fondamentale per lo sviluppo delle Regioni adriatiche. La connessione con i mercati del nord Italia e nord Europa è strategico, sia per migliorare sensibilmente gli indici di produttività e di penetrazione commerciale delle nostre imprese, sia per investire decisamente sullo sviluppo dell’industria turistica, nonché per salvaguardare gli equilibri ambientali delle nostre Regioni. La realizzazione del Corridoio Adriatico potrebbe favorire infatti  la realizzazione dell’alta velocità da Bologna a Bari, l’arretramento della ferrovia nel tratto da Pesaro a Termoli che attualmente passa a ridosso del mare creando gravi problemi  ambientali, la realizzazione nel vecchio tracciato ferroviario di una metropolitana di superficie a servizio regionale e di una pista ciclo pedonale fondamentale per lo sviluppo turistico delle Regione adriatiche. Appoggiamo la strategia portata avanti  dalle Regioni Abruzzo, Marche, Molise e Puglia che hanno sottoscritto  nel mese di Ottobre 2020 un Protocollo d’Intesa  per raggiungere l’obiettivo del Corridoio Adriatico chiedendone l’inserimento nella nuova programmazione delle TN-T per  l’estensione della rete adriatica da Ancona a Bari. Facciamo inoltre nostra la richiesta di alcune Regioni  al Governo e a RFI di uno studio di fattibilità per la realizzazione dell’alta velocità e dell’arretramento . Uno studio di fattibilità che accetti i moderni criteri dell’impact investing, ovvero quelli che non solo calcolano i costi diretti dell’opera, ma che quantificano anche i ritorni reddituali nei pil regionali, i  risparmi  di costi ambientali  che la realizzazione permetterebbe, nonché le catture di valore che potrebbero esserci andando a recuperare spazi per uno sviluppo turistico-commerciale in parte dei sedimi delle stazioni ferroviarie , tutte situate nei centri cittadini della costa a breve distanza dal mare. Il vecchio tracciato sarebbe infatti adibito esclusivamente per il servizio di metropolitana di superficie e per una pista ciclo pedonale che sarebbe lunga lungo oltre 300 km, permettendo così di pianificare una valorizzazione di parti di tali aree delle attuali stazioni.

La recente storia del PNRR insegna che per arrivare ai grandi investimenti sono necessari  dei percorsi che abbiano un respiro di lungo periodo, tanto più che solo questi investimenti possono generare nuovi sentieri di sviluppo per le Regioni interessate.

Occorre pertanto avviare un processo che oggi non può che avere come obiettivi primari l’inserimento del Corridoio Adriatico nella reti europee e la richiesta del progetto di fattibilità per l’arretramento e l’alta velocità.

Le prossime generazioni, il loro futuro e la loro qualità della vita dipendono solo da chi afferma oggi una visione strategica di lungo periodo perseguendola tenacemente.

Aderisco al Comitato

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