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Le foto del convegno “Costruire la pace seminare la speranza”

21 Ottobre 2025

Introduzione di Massimo Valentini al primo incontro di sabato 18 ottobre del percorso “Costruire la Pace, Seminare la Speranza”.

 

In questi anni ci siamo spesso confrontati sul tema della guerra e della pace.
Siamo rimasti feriti dal progressivo affermarsi nei vari Poteri del mondo, compreso l’Occidente ed anche il nostro Paese, della cultura della guerra, della necessità della guerra per vedere riconosciuto il proprio diritto, dello slogan ripetuto allo sfinimento che per avere la pace occorre la guerra, mentre la storia ha sempre clamorosamente bocciato questa opzione.

Abbiamo visto all’opera le varie propagande che continuamente propongono massicce campagne per avere una giustificazione morale alla propria guerra chiedendo a ciascuno di schierarsi con il Potere sedicente buono e civile. Abbiamo visto le campagne per giustificare imponenti programmi di riarmo che indebiteranno i vari paesi e distoglieranno risorse dagli usi sociali.

Abbiamo visto, tra le righe perché non al centro della comunicazione dei grandi mass-media, la sofferenza delle popolazioni nelle zone di guerra, le decine migliaia di morti in Palestina, le centinaia migliaia di morti in Ucraina, le enormi distese di rifugiati senza patria, le sofferenze soprattutto dei più indifesi e fragili.

Abbiamo visto sempre più affermarsi su questo tema una divaricazione tra popoli e governi, all’interno dei popoli, dei governi e dei parlamenti.
Abbiamo salutato con favore la tregua a Gaza, ma siamo ben consapevoli che il percorso della pace implica un cambiamento del cuore della persona perché richiede capacità di dialogo, di riconciliazione e perdono. Un cambiamento che interpella tutti, dove tutti diventiamo responsabili

Abbiamo fatto l’esperienza dell’impotenza di fronte al cinismo del potere ed alla mediocrità della nostra vita che non riesce a reggere questa responsabilità nel quotidiano.
Ci ha sorpreso ed affascinato la compagnia dei grandi profeti per la pace di questi tempi come Papa Francesco, Papa Leone XIV, il Card. Pizzaballa e altri uomini di buona volontà che ci hanno indicato una strada. Nella veglia per la pace di sabato scorso Papa Leone XIV ci ha indicato la prospettiva: “acquisire un punto di vista diverso per guardare il mondo dal basso, con gli occhi di chi soffre, non con l’ottica dei grandi; per guardare la storia con lo sguardo dei piccoli e non con la prospettiva dei potenti; per interpretare gli avvenimenti della storia con il punto di vista della vedova, dell’orfano, dello straniero, del bambino ferito, dell’esule, del fuggiasco. Con lo sguardo di chi fa naufragio, del povero Lazzaro, gettato alla porta del ricco epulone. Altrimenti non cambierà mai niente, e non sorgerà un tempo nuovo, un regno di giustizia e di pace.”

Questo sguardo ci viene donato da un testimone che ci introduce all’esperienza di una corrispondenza umana desiderata, abbiamo bisogno continuamente di rintracciare nel quotidiano questi profeti per la pace che sostengono la nostra speranza e quindi la speranza di tutti.

L’incontro di questa mattina nasce dall’aver incontrato alcuni di questi profeti che a loro volta ne hanno incontrati altri.